Burqa si, Burqa no, Burqa boh...esempio di grande giornalismo

Lettera del lettore al giornale:
Scrivo delle osservazioni sulla "guerra al burka" che in questi giorni sta animando i sindaci italiani. A ben ragione, secondo me, non tanto perché sia un burka (certo affermare che sia un bell'abito mi sembra troppo!), ma mi sembra si stia tralasciando l'aspetto della sicurezza, di questi tempi da non trascurare.

Questa estate nel mio paese natìo in Sardegna, dal fruttivendolo in un baracchino all'aperto si è fermato per far spesa un motociclista col casco in testa. Beh, ha tenuto il casco (integrale) con visiera scura abbassata per tutto il tempo fino a quando è salito di nuovo sulla sua moto ed è volato via a 300Km/h! Ricordo che nel momento mi sono un pò spaventata nel vedere questo uomo "mascherato" che si avvicinava. Poi si è rivelato essere solo un amante della frutta. Ma se al suo posto ci fosse stato un malintenzionato?

Quando poi al Tg ho sentito della legge italiana che vieta di andare in giro con il volto coperto, ricordo di aver pensato: "Giusto, dovrebbero essere multate persone come il motociclista! Potrebbero essere pericolose." Non sono contro il casco, anzi, ma non mi era sembrato il caso che lo portasse anche per fare spesa.

Ora il caso delle donne col burka. Mi sembra che l'attenzione dell'opinione pubblica si tesa a vedere cosa fa Gentilini, cosa dice la Lega, cosa fa il sindaco di Pordenone, cosa fa il Prefetto in risposta, senza considerare la pericolosità di questo gioco.

Col rischio che si corre in Italia di questi tempi, non mi sembra proprio il caso far andare in giro persone coperte dalla testa ai piedi. Qualcuno, con in mente piani criminali, potrebbe approfittare della cosa, far danni e solo dopo si dirà: "Tutti col viso scoperto!" E giustamente la legge dovrebbe, anzi, deve valere per tutti! Perché si deve aspettare che succedano le stragi prima di prendere provvedimenti?

Cordiali saluti.

"Gentile lettrice"

PREMESSA: Si noti come la cortese lettrice non faccia alcun riferimento a guerre di cultura o religione ma , con un nitore espressivo ed una ammirevole ed equilibrata essenzialità, si limiti a segnalare proprio disagio di fronte ad un altrui inosservanza di una norma di legge posta a tutela di dell'ordine pubblico. La norma, prevista dal nostro ordinamento giuridico, che prevede che NESSUNO possa circolare con il volto coperto ( si tollera tale comportamento a carnevale ).

Il brillante giornalista risponde.
Si noti come la sua risposta alla "cortese lettrice" assomigli molto a quei temi di italiano scritti da uno studente svogliato che, non avendo alcuna idea precisa ed alcun interesse per la materia da trattare, opera una sorta di "assemblaggio selvaggio" di frasi fatte e luoghi comuni .
Risultato: un'accozzaglia di periodi insulsi tanto per presentare il temino alla professoressa sperando di raggiungere la sufficienza

Nota: (le parti i giallo sono miei commenti)
TEMINO DEL GRANDE GIORNALISTA

Gentile signora,

come sempre, quando scoppia un caso che fa "notizia", ci si butta tutti (giornalisti compresi) sopra facendogli assumere proporzioni di gran lunga superiori alla realtà.

 - quel (giornalisti compresi) era indispensabile. Grazie della precisazione. Non l'avremmo mai pensato.

È esattamente quanto sta accadendo con il burka. I casi registrati in Italia sono pochissimi e riguardano persone regolarmente residenti. Donne, probabilmente succubi dei mariti, ma forse anche animate da profonde convinzioni,

 - succubi o animate da profonde convinzioni? non fa,forse, qualche differenza?

che non vanno nè derise nè compiante.

 - bravo! ma la lettrice ha solo sollevato il problema della sicurezza.

È una realtà che esiste,

- sic!

in altri Paesi è la normalità.

- e allora?

Non dobbiamo giudicare e tantomeno condannare.

- detta così è solo banalità buonistico-qualunquista.. e allora?...ma la lettrice ha solo sollevato il problema della sicurezza!

E poi...possiamo dare per scontato che  "Non dobbiamo giudicare e tantomeno condannare" ?

Non sono daccordo perchè:
A) Rivendico il diritto di farmi una mia opinione su tutto ciò che mi circonda e, conseguentemente di esprimerla dando IL MIO PERSONALE GIUDIZIO (giudizio etico, morale....non giudiziario)!
B) Quanto a "condannare" ci penseranno i giudici (quelli veri) se ravviseranno un comportamento antigiuridico, una violazione di legge.

Certamente per la nostra cultura, diciamo pure anche per la nostra civiltà, una simile discriminazione della donna pare inaccettabile.

- e allora che facciamo? giudichiamo o non giudichiamo? ..e deciditi!...bravo! ma la lettrice ha solo sollevato il problema della sicurezza.

Ma non dobbiamo per questo sentirci superiori o migliori:

- sentirci chi? superiori o migliori di che? ma chi l'ha detto - LA LETTRICE NO DI CERTO! ..uffa.....ma la lettrice ha solo sollevato il problema della sicurezza!

non sono passati molti anni da quando le donne hanno conquistato, nel progredito Occidente, il diritto di voto; per non parlare, andando indietro solo di pochi decenni, delle discriminazioni che i civilissimi Stati Uniti imponevano ai neri. E se entriamo nel campo della religione, ricordiamoci che la Chiesa, un Papa nero lo ha tollerato solo nella canzone dei Pitura Freska. Non siamo superiori, abbiamo compiuto percorsi diversi rispetto agli islamici.

 - bravo..azz..hai dimenticato le crociate. (..e..forse anche la questione palestinese). Ma.....ma la lettrice ha solo sollevato il problema della sicurezza!!

POI, FINITO IL PENOSO "TEMINO" ECCO IL NOSTRO GIORNALISTA CHE "CI METTE DEL SUO" CON UN PENSIERO A DIR POCO ILLUMINANTE

Però tutto questo preambolo di tolleranza e comprensione, prevede anche il principio della reciprocità: accettiamo le diversità altrui, ma pretendiamo il rispetto delle nostre regole.

- - E finalmente una cosa sensata! Complimenti al giornalista! Bravo, bravo, bravo. Ha introdotto anche il bel concetto della RECIPROCITA'. vediamo come lo sviluppa...

In Italia non si può girare a volto coperto. Nè con il casco, nè con il burka: chi vuole vivere in Italia deve adeguarsi.

Punto. Fine. Grande giornalista si ferma qui.
:-? ... beh?

Ooooooo!!!!!!!!!!!!!! BRAVO

Ma, mi vien da riflettere sulla " RECIPROCITA' "

Bella parola ...la reciprocità...ma..che vuol dire..che se nel paese fondamentalista consentiranno alle donne italiane di girare allegramente in minigonna e decolletè anche noi lasceremo girare le donne islamiche "osservanti" a volto coperto per le vie dei nostri borghi?

Come lo spiegheremo, allora agli amanti del passamontagna e del casco integrale senza moto (burqa si, passamontagna no)

Oppure, nel caso Burqa si, passamontagna anche, come lo spiegheremo all madre del bimbo ucciso da un camorrista col volto coperto da un "qualchecosa" che siccome la Gruber puo' girare per baghdad in minigonna anche "pasquale o fetentone" noto cammorrista puo' andarsene allegramente in giro a volto coperto.

E poi, francamente, con i tempi che corrono, stareste tranquillamente seduti all'aeroporto accanto ad una persona con il volto coperto ed un vestito che copre bene qualsiasi cosa alla vista dalla testa ai piedi?

Che baggianata!

..Va là..va là...

Ma...poi...è davvero l'Islam che vuole il burqa?



http://www.repubblica.it/online/mondo/afgsedici/noburqa/noburqa.html

Premesso: Che non sto parlando dell'Islam ma del Burqa e del fondamentalismo (islamico o cattolico che sia - per me pari sono)

Mi chiedo:

Come è possibile per una bella mente aperta difendere parimenti e con ugual convinzione.

a) L'uso del burqa come libera espressione di una cultura diversa (e..allora..perchè non l'infibulazione, la lapidazione dell'adultera, o la simpatica pratica del rogo domestico della ragazzina biricchina che non ne vuol sapere dei dictat del padre, appoggiato, spesso, dalla "libera scelta" di sottomissione della madre?)

b) La difesa più elementare della dignità di un essere umano (nel caso di specie una donna che , se non imburkata rischia, nel paese d'origine,  qualche sensibile e corporale manifestazione di dissenso di quella società civile?)

Davvero si può pensare che tutte le idee abbiano pari dignità e debbano essere rispettate con il semplice riferimento a non ben definiti "connotati culturali"?

Qualche esempio:

    In una società mafiosa chi denuncia un assassino merita di essere ucciso perche " è un'infame". E' una regola di un ordinamento giuridico improprio (quello mafioso)
    Uno scrittore islamico che scriva in difformità al pensiero fondamentalista rischia una condanna a morte in contumacia per un'interpretazione (arbitraria e strumentale?)  della legge Coranica : E' una regola "morale"di quel sistema che ha tristi conseguenze (non solo sul piano morale)
    In alcuni paesi l'adulterio"della donna" e' punito con la lapidazione. Norma giuridica di un ordinamento valido.
    Quando i soldati nazisti uccidevano gli ebrei lo facevano "eseguendo degli ordini" - le regole di un ordinamento giuridico valido (quello dello stato nazional socialista della germania nazista)

A che serve, in questi casi ragionare in termini di "Reciprocità".

E poi......

Che senso ha dire che "ci sentiamo superiori" perchè non lapidiamo l'adultera.

L'adultera non va lapidata. Punto e basta.

Il giornalista del "Gazzettino" di cui sopra , dopo una serie di banalità per riempire delle righe del giornale, una cosa semplice e sensata l'ha detta (ma l'aveva già detta la cortese lettrice):

"Ma..se la legge italiana vieta di andare in giro a volto coperto (anche con un casco integrale o un bel passamontagna) perchè mai dovrebbe essere consentito, in italia, l'uso del burqa?"

Qui son d'accordo.

Chi viene in italia deve rispettare la legge italiana.

Può attivarsi politicamente affinchè essa venga cambiata.

Ma..finchè essa non viene cambiata, democraticamente e attraverso canali legislativi ordinari, essa va rispettata.

Se una donna (per sua libera scelta?) vuole indossare il burqa, lo faccia pure. Dove la legge dello stato in cui vive lo permette.

(ma l'aveva già detta la cortese lettrice)

Il resto dell'articolo (tutto) è "aria fritta".

    Libertà e dignità = sempre
    Reciprocità = si, certo, ma non quando si parla di diritti umani. I diritti umani vanno sempre rispettati. La reciprocità non c'entra.


Comunque (tanto per mandare in vacca la tirata moralista di cui sopra) ...

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